mercoledì 24 giugno 2015

L'Enpa contro Herman Nitsch a Palermo

Maschere che si contendono un impiccato
James Ensor
Spesso l'arte fa discutere, anzi, l'arte ha sempre fatto discutere. Non assolverebbe alla sua funzione se passasse come acqua fresca o come begli oggetti da ammirare. 
Nel tempo abbiamo perso la capacità di notare le ragioni dello scandalo di molti dipinti o di molte sculture, perché i nostri canoni e i nostri valori sono profondamente cambiati. 

Di opere scandalose nella storia ce ne sono un'infinità, da Olympia di Manet a L'origine del mondo di Courbet, passando per i blasonati La morte della Vergine di Caravaggio e il Giudizio Universale di Michelangelo, che meritò anche la censura ad opera di Daniele da Volterra, universalmente noto come il Braghettone per aver coperto i genitali dell'affresco michelangiolesco. 

Nel tempo si è saliti di livello e per lo scandalo si è dovuti davvero arrivare a superare alcuni limiti, che, a conti fatti, in realtà sono sempre gli stessi, ma è la nostra sensibilità ad essere cambiata. 
Venendo a noi, l'Enpa sta cercando di fermare la personale di Hermann Nitsch al titolo Das Orgien Mystherien Theater in programma a Palermo dal 10 luglio al 20 settembre, presso lo spazio Zisa. Premetto che mi è venuta l'orticaria a leggere certi commenti che relegano l'arte a l'uso di pittura e pennelli, addirittura si chiedono che scuola d'arte abbia frequentato questo tale, Nitsch, e che l'arte è Michelangelo e Leonardo, stop. Mi dispiace, l'ignoranza non la digerisco e questo va oltre il giudizio che si può avere delle performance di Nitsch.
Hermann Nitsch non è un ventenne sballato appena uscito dall'accademia, ma è un viennese di 76 anni che a partire dagli anni '60 elabora la corrente artistica dell'Azionismo Viennese. Si inserisce nel macro mondo della Body Art, dove il corpo diventa centrale e la performance un mezzo efficace di rappresentazione. Ciò che vuole suscitare è orrore e disgusto, e direi che ci riesce benissimo. Mescola i riti religiosi, da quelli dionisiaci alla crocifissione cristiana, facendoli diventare simboli visibili dell'arte, in un'aberrazione tutta sua. 
Scrive uno statuto dell'Orgien Mystherien Theater, dove spiega:
1-L'impegno all'esercizio dell'arte è sacerdozio di una nuova concezione esistenziale. L'arte si evolve in direzione del suo compito più intimo, diviene il centro di ogni glorificazione di vita, è un mezzo per innamorarsi perdutamente ed intensamente della vita e deve intensificarsi fino al più sfacciato esibizionismo analitico che pretende il sacrificio di un incondizionato abbandono di se stessi. Io sono espressione di tutte le colpe e di tutte le libidini del mondo. Mi voglio riconoscere nel giubilo della resurrezione. 
2- L'orgia è sacramento esistenziale.
[...]
5- Il O.M. Theater svilupperà un nuovo allevamento di animali. Per causa mia nessun animale seve essere ucciso. Nel O.M. Theater vengono squartati e fatti a pezzi soltanto animali morti di vecchiaia o macellati per causa di forza maggiore.
6- Io voglio liberare l'umanità dai suoi istinti bestiali. 
Poniamo che rispetti il precetto che si è imposto sulla macellazione di animali (che non vengono certo uccisi in quel momento, ma sono già morti). Io non credo andrei mai a vederlo, ma potrebbe essere meno cruento dell'artista cileno che fece morire un cane durante una mostra (cosa mai accertata, la cui indagine è ben spiegata qui) o di Tinkebell che realizza borse con pelli di cani e gatti (a quanto pare morti investiti o in altre maniere). 
Esattamente cosa ci scandalizza? Trovo che questi artisti abbiano solo estremizzato quello che succede tutti i giorni e molti di noi fanno: consumiamo carne, che qualcun'altro ha macellato per noi, in tanti sono indifferenti ai cani randagi che soffrono la fame e altri, che investono animali per le strade, non si fermano nemmeno (commettendo reato). E allora perché scandalizzarsi con quello che l'animale lo squarta in diretta, quello che fintamente fa morire un cane di inedia e l'altra che con le pelli di animali domestici morti ne fa borsette? 

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