lunedì 5 gennaio 2015

Diario di viaggio - Napoli (8)

Il Vesuvio un po' minaccioso, fotografato nei pressi di
Castel dell'Ovo
 Tra Natale e Capodanno, io e la mia dolce metà ci siamo regalati due giorni a Napoli. E' stato proprio prima che il freddo e la neve attanagliasse il Sud Italia, rendendo difficili gli spostamenti.
Preso il pullman, mezzo economico per raggiungere la città borbonica, abbiamo alloggiato in centro in un hotel.
La prima nota positiva è che i trasporti a Napoli sono migliorati tantissimo dalla mia ultima visita. La prima nota negativa è che hanno un problema di mentalità riguardo la gestione dei rifiuti: al sabato sera su via Toledo, centralissima e piena di turisti, ogni negozio a chiusura ha posizionato i propri bustoni dell'immondizia, cumuli e cumuli di robaccia, che sono stati portati via solo durante la notte. Non è una bella cosa, anzi, è davvero orrenda.

Molti monumenti erano in restauro, quindi non si riusciva a vedere molto, ma è una buona cosa per la città. In ogni caso, c'è talmente tanto da visitare e da fare che non basterebbe una settimana.
Chiostro maiolicato
Monastero di Santa Chiara
Il nostro giro è stato classico. Siamo passati a via dei Librai per visitare il Gesù Nuovo e il Monastero e la Chiesa di Santa Chiara. La chiesa è molto bella, l'impronta gotica degli Angioini è molto evidente e i monumenti funebri dimostrano la ricchezza e l'eleganza che ebbe Napoli come capitale del regno anche sotto i Borboni, essendoci, nell'ultima cappella di destra, le tombe di alcuni di essi. Purtroppo i vandali in un luogo non sorvegliato hanno deturpato con scritte molte delle sculture. Il monastero è interessante, specie il chiostro maiolicato e il museo con gli scavi archeologici delle terme di epoca romana. Lasciano intendere la sovrapposizione delle epoche su un territorio abitato fin da epoche remote. Da qui ci siamo messi in coda per visitare la Cappella Sansevero. Ha gestione privata, la coda è lunga, ma scorre. Qui si trova il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino. Purtroppo non si riesce a vederlo bene, a causa della calca e della luce. I dettagli è più facile notarli in fotografia. Molto bella era invece un'altra statua velata che si trova nella Cappella, dal motivo iconografico in parte legato alla Massoneria, in parte alla religione. Si tratta della rappresentazione della Pudicizia. Il panneggio bagnato non è un'invenzione poi così recente, ma fa parte di una delle tecniche ereditate dall'Ellenismo, il cui esempio più chiaro è la Nike di Samotracia.
Abbiamo girato un'infinità di chiese, che non ne ricordo più i nomi, abbiamo mangiato le sfogliatelle calde e bevuto tanti caffè.
Al pomeriggio abbiamo visitato il Tunnel Borbonico.
La Pudicizia
Antonio Corradini, 1752
Cappella Sansevero
Il 19 febbraio del 1853 Ferdinando II di Borbone firmava un decreto con il quale incaricava l’arch. Errico Alvino di progettare un viadotto sotterraneo che, passando sotto Monte Echia, congiungesse il Palazzo Reale con piazza Vittoria, prossima al mare e alle caserme.Tale decreto non aveva affatto un carattere sociale; contemplava, infatti, la realizzazione di un percorso militare rapido, in difesa della Reggia, per le truppe acquartierate nella caserma di via Pace (attuale via Domenico Morelli), nonché una sicura via di fuga per gli stessi monarchi, visti i rischi che avevano corso durante i moti del 1848.
Il tunnel intercettò le cave di tufo della città diventate cisterne e, durante la Seconda Guerra Mondiale, rifugio antiaereo. Gli ambienti furono corredati di bagni e docce e alcuni napoletani continuarono a viverci fin dopo la guerra, sintomo di una povertà endemica. In seguito, negli anni '60 e '70, una parte del tunnel divenne il deposito giudiziario del comune, con una quantità esorbitante di Vespa, motocicli, biciclette e auto. Non ultimo, è stato ritrovato il monumento distrutto al capitano Aurelio Padovani, pluridecorato capitano dei bersaglieri nel I° conflitto mondiale e fondatore del partito fascista napoletano. E' possibile dedicarsi a un percorso diverso da quello standard, quello che io ho intrapreso, come il percorso avventura o quello speleologico, visitando altri ambienti a noi preclusi. Il Tunnel fa concorrenza al classico giro di Napoli Sotterranea, ma uno non esclude l'altro, perché si tratta di visite diverse.
Il secondo giorno di permanenza a Napoli abbiamo visitato Castel Nuovo e Castel dell'Ovo. Entrambi molto belli, ma il secondo è decisamente caratteristico nel suo protendersi sul mare e dalla struttura non lineare, ma palinsesto di esigenze ed epoche diverse. Castel Nuovo ha anch'esso rilevanze archeologiche e una splendida Sala dei Baroni.
A sera siamo tornati a casa stanchi e carichi di babbà!

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