martedì 30 settembre 2014

Gratis vs Biglietto

Nel secolo delle rivoluzioni, il Settecento, ci fu un'importante rivoluzione culturale: le esposizioni dei Salon parigine vennero aperte al pubblico, lasciando il loro status di riservatezza per i soli addetti ai lavori. 
Inizia così la vera fruizione pubblica della cultura. 
Lo sviluppo in seguito a questo evento, e agli ideali teorizzati e sviluppati durante la Rivoluzione Francese, si è concretizzato nell'accesso alla cultura e all'istruzione di un numero sempre crescente di persone, a volte sostenuti dallo Stato a volte no. 
Uno degli annosi problemi della fruizione della cultura è se l'accesso ai musei debba essere gratuito o no. 
Io propendo per il no, per un semplice ragionamento, ovvero che in tutti gli altri settori culturali si paga un ticket d'ingresso e che non pagare tende a sminuire il valore dell'esperienza museale
Proviamo a pensarci. Per vedere un film al cinema, nessuno trova strano dover pagare un biglietto, magari ridotto, ma non ho mai visto nessuno discutere con la cassiera che non sia corretto. Per assistere a un balletto classico o a una messa in scena teatrale o lirica, pago senza remore biglietti anche salati (dipende dal teatro prescelto e da altre variabili). Perché si protesta solo per i musei, spesso con un biglietto sotto i 5 euro? 

venerdì 26 settembre 2014

Giornata mondiale del Turismo

Ogni anno il 27 settembre si celebra la Giornata mondiale del Turismo, organizzata dal World Tourism Organization, con sede a Madrid. 

E' importante tenere in considerazione questo settore economico, perché è quello che fa muovere sul mappamondo un'infinità di persone, mezzi di trasporto, cultura e denaro. Non dobbiamo parlare dell'aspetto economico solo di nascosto, perché il turismo genera ricchezza e non solo. 

lunedì 15 settembre 2014

Si alza il vento - Hayao Miyazaki

Non è un film per bambini, a differenza degli altri, l'ultimo del regista Hayao Miyazaki, Si alza il vento. Siamo usciti dal cinema in silenzio, perché parlare era difficile
Il grande sensei lascia le scene e lo fa con un film anomalo per lo Studio Ghibli, anche se, va detto, è una pellicola che chiude un cerchio e tratta di temi sempre presenti in tutti i suoi film: il volo e l'antimilitarismo. Le idee di Howl, ne Il castello errante di Howl, nei confronti della guerra tornano anche in questa pellicola, così come gli aerei e il periodo storico di Porco Rosso
Miyazaki ha scelto di romanzare la vita di Jiro Horikoshi, progettista aerospaziale, padre dello Zero, l'aereo protagonista dell'aviazione giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale, utilizzato nell'attacco a Pearl Harbour, per intenderci. E' stato un tema profondamente osteggiato in patria, il film ha incontrato difficoltà e le suscita nello spettatore. 
La malinconia che mi ha messo addosso questo film è davvero profonda. Vedere un Giappone pre-industrializzazione, vedere le difficoltà di una Tokyo devastata dal terremoto 1923 prendere fuoco (le case erano in legno) hanno messo su un bel macigno sul petto ieri sera.

mercoledì 10 settembre 2014

La lunga attesa di Mariana

Mariana
J.E. Millais, 1850, olio su mogano,
59,7x49,5 cm, Tate, London
La mia passione per i pittori preraffaelliti è ormai cosa molto nota. Oggi mi è tornato alla memoria un dipinto di John Everett Millais, l'enfant prodige del gruppo di giovani pittori inglesi, che tanto rivoluzionarono in madrepatria e all'estero. Si tratta di Mariana. Come usavano spesso i componenti della PRB, è un personaggio tratto da un'opera di Shakespeare, Misura per misura, e soggetto di una lirica del poeta Tennyson. Si tratta di un personaggio decisamente triste e deprimente. La povera donna è in attesa delle sue nozze con Angelo, che potranno avvenire solo quando la sua dote giungerà a destinazione. Peccato che la dote sia finita in fondo al mare
Nel quadro di Millais, Mariana vive una disperata condizione di reclusa. Si è appena alzata dal tavolo, sul quale è poggiato un panno dal complesso ricamo che dialoga con la natura fuori dalla finestra e con la carta da parati a destra della donna. Quasi a prenderla in giro, la vetrata decorativa reca un'Annunciazione e uno stemma araldico con un giglio quasi appassito, a scherno della sua verginità in attesa che qualcosa avvenga. Le foglie autunnali sparse sul pavimento e il topolino non fanno presagire nulla di buono. Una flebile speranza sembra ardere nella lampada ad olio appesa al di sopra del piccolo altare domestico, nascosto nella penombra e, forse, tacito ascoltatore delle sue preghiere. Quello che emerge è una pesantezza dell'atmosfera, una noia strisciante, che si evince anche dal volto di Mariana e dal suo vestito di velluto blu, soffocante, pesante, tremendo.

lunedì 8 settembre 2014

Diario di viaggio - Agrigento, Valle dei Templi (6)


Tempio della Concordia
 Dopo una lunga assenza, torno a scrivere per offrirvi il resoconto dell'ultimo viaggio, il primo delle vacanze estive dopo anni. La meta prescelta è stata Agrigento, in Sicilia. Non mi dilungo a parlare del viaggio, durato 12 ore in pullman, ma essendo andati in due, io e l'Architetto, l'auto era fuori discussione: il costo eccessivo del traghetto non permetteva altra soluzione.
Agrigento si trova su un'altura, la collina di Girgenti, a 230 m. Il centro storico si trova arroccato qui, con la facies medievale costituita principalmente dalla Cattedrale dedicata a San Gerlando, patrono della città, vescovo di origine normanna. Alloggiavamo proprio qui vicino, in un B&B che ci ha messo in contatto con una delle particolarità più spiccate degli agrigentini: la gentilezza. Mai conosciuto qualcuno di più disponibile, che fosse il proprietario del B&B, il titolare del negozio di souvenir, passanti a cui abbiamo chiesto informazioni o il bibliotecario della Lucchesiana (di cui parlerà separatamente). Su questo hanno da insegnare molto a tanti.
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