venerdì 31 gennaio 2014

Scambio di persona: Baldovino IV di Gerusalemme VS Ṣalāḥ al-Dīn

How Sir Galahad, Sir Bors and Sir Percival
Were Fed with the Sanct Grael;
but Sir Percival's Sister Died by the Way
Dante Gabriel Rossetti, 1864
Il cinema americano ha una caratteristica interessante. E' capace di far conoscere a un pubblico vasto personaggi storici curiosi, prendendosi però tantissime licenze.
Ho toccato con mano l'ignoranza degli americani in fatto di storia europea, tanto che per loro Medioevo e la storia della Roma Imperiale non hanno una precisa collocazione nel tempo. Lo trovo un po' assurdo, dato che gli Stati Uniti dovrebbero avere le loro radici storiche nei popoli della vecchia Europa.
Uno dei personaggi più strani, è Baldovino IV di Gerusalemme, noto anche come il re lebbroso.
Nel film di Ridley Scott, Le crociate - Kingdom of Heaven, viene descritto come un amante della pace e della tranquillità, pacato, forse per la consapevolezza della propria malattia incurabile. 
Vestito sempre di bianco, maschera sul volto è stato reso estremamente affascinante. Peccato che Baldovino non fosse affatto un uomo tranquillo e pacifista.
Di contro il  sultano d'Egitto e Siria, fondatore della dinastia degli Ayyubidi, Ṣalāḥ al-Dīn, meglio noto come Saladino, è considerato nel film un sanguinario, crudele e pestilenziale uomo
Sempre per la serie "i vincitori scrivono la storia", l'interpretazione di questi due personaggi nell'immaginario collettivo è distorto.
Il piccolo Baldovino, che a 15 anni si affranca dalla reggenza dei suoi tutori, è una vera furia, un re guerriero, nonostante gli impedimenti fisici della malattia, che lo porteranno a diventare cieco e paralitico. Decide di ignorare i trattati di pace stipulati con Saladino (un quindicenne contro un quarantenne, per quanto re) e parte all'attacco. Fa e disfa, vince battaglie, organizza matrimoni, governa uno dei luoghi  più complicati al mondo ed è disperato per l'inettitudine di coloro a cui il regno andrà in eredità. Non avendo figli e non avendo contratto matrimonio, il regno finirà nelle mani del marito di sua sorella Sibilla, Guido di Lusignano, che lei ama alla follia, mentre nel film di Scott detesta. 
E Saladino? Pare preferisse lo studio alla carriera militare, per quanto sia passato alla storia come un abile stratega. La prima vera vittoria la ebbe con Guido, divenuto re, ad Hattin. Conquistò Gerusalemme e poi dovette vedersela con un altro personaggio famoso, Riccardo Cuor di Leone. Alla Terza Crociata partecipa anche Federico Barbarossa, come se di grandi uomini della storia non ce ne fossero abbastanza.
Tornando a Saladino e a Baldovino, le due personalità sono state invertite negli ultimi tempi e di certo il nome del sultano è salutato con una certa paura, con un timore per la sua crudeltà, quando era in realtà un uomo di lettere. 
Saladino non era certo un pio uomo, ma era retto e anche Dante ne esalta le virtù cavalleresche. Il sultano nella cultura mussulmana è un simbolo di vittoria, essendo riuscito a riconquistare Gerusalemme, terza città in ordine d'importanza per la religione fondata da Maometto.
L'interpretazione invertita di questi due personaggi potrebbe aver avuto una ragione strumentale, considerando che il 2005 nel mondo mussulmano in Iraq si sono tenute le prime elezioni dopo la caduta di Saddam Hussein, in Iran è stato eletto Mahmoud Ahmadinejad, mentre nel mondo occidentale inizia il secondo mandato di George W. Bush. Un caso?
Siamo sicuri che realizzare un film sulle crociate in quel preciso momento storico sia stato un caso?
Giusto per la cronaca: delle nove crociate indette, l'Occidente ha vinto solo la prima.

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