domenica 5 gennaio 2014

Niente Storia dell'Arte nelle scuole secondarie

Autoritratto come allegoria della Pittura
Artemisia Gentileschi
1638-39, Royal Collection, Windsor
Tra le ultime notizie del 2013 spicca questa, relativamente alla Storia dell'Arte.
L’emendamento al Disegno di Legge di conversione del decreto-legge 12 settembre 2013 n. 104, “recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca (C. 1574-A)” presentato  il 31 ottobre alla Camera dei Deputati dall’ Onorevole Celeste Costantino, per il “ripristino della Storia dell’ arte nella scuola secondaria”  non ha trovato ascolto. Proprio ieri l’ emendamento per la “re-introduzione della storia dell’arte  e di altre materie come latino e geografia”, proposto in seguito alla “raccolta di 15.000 firme”  è stata bocciato, respinto dalla Camera dei Deputati.
Non è esattamente una buona notizia. La ragione di questa scelta è giustificata dall'impossibilità di ripristinare un taglio fatto dall'ex Ministro dell'Istruzione Maristella Gelmini. 
Nessuna delle tre materie (sì, nemmeno il tanto vituperato latino!) in Italia merita un tale trattamento

Se la geografia è decisamente utile alla nostra comprensione del mondo (troppa gente non capisce l'attualità a causa di pesanti carenze in geografia), il latino è l'unico modo che abbiamo per preservare una delle parti migliori della nostra cultura del passato. No, non basta tradurre in italiano e diffondere nella nostra lingua madre certi concetti: chiunque abbia un po' studiato qualunque lingua è ben cosciente che molti concetti non sono pienamente traducibili e si possono man mano travisare. Un esempio eclatante è la Bibbia e la famosa parabola del cammello che passa per la cruna di un ago: è un errore di traduzione che è rimasto nella tradizione e ha anche dei commentatori! Ciò che molti autori hanno prodotto non merita di essere trattato così ed è vero che a scuola molto della letteratura latina, greca e anche italiana è stato reso odioso, ma da adulti abbiamo tutti la possibilità di riscoprire quello che la mente bambina non ha compreso.

Arrivando a parlare della Storia dell'Arte, siamo degli emeriti idioti se la buttiamo via, considerando il nostro patrimonio artistico e archeologico che è in tutte le parti d'Italia. Dovrebbe essere una delle fonti primarie della nostra economia, capace di far girare un capitale ingente e coinvolgendo altri settori produttivi, come la ristorazione, il commercio, l'attività alberghiera, i trasporti e così via. 
Invece no, togliamo dalle scuole la Storia dell'Arte, trasformando le nuove generazioni in un mucchio di ignoranti, incapaci di capire cosa hanno tra le mani e cosa dovranno tutelare per il bene comune. 

Ammettiamo anche che, fino a questa barbarie, non è mai stata una materia importante. A quale genitore importava il voto in Storia dell'Arte? Che peso aveva un professore di questa disciplina in consiglio scolastico? Qualcuno è mai stato rimandato? 
Continuiamo la battaglia, non si sa mai, magari qualcuno rinsavisce.

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